Il Tibet è un paese dalle tradizioni millenarie ben radicate nell’animo della popolazione. Nonostante la fede buddista pervade pressoché ogni aspetto della vita dei tibetani, questi ancora oggi celebrano festività secolari non direttamente connesse con il Buddha e la cui storia ed origine deve essere ricercata secoli addietro, nei periodi addirittura precedenti all’avvento del Buddhismo.
Questo è il caso del Gongbo New Year, uno degli appuntamenti più importanti per chi abita nel villaggio Baji del distretto di Bayi a Nyingchi. La popolazione locale segue questa festività con estremo rigore e con antiche tradizioni tramandate da padre in figlio secolo dopo secolo. Riuscire a partecipare è una vera gioia per i sensi e spiritualità. Come al solito, non vi è una data fissa per il capodanno Gongbo, dal momento che il calendario tibetano, come quello cinese tradizionale, segue le fasi lunari e la perridiozizzazione delle feste è diversa anno dopo anno. Tuttavia, se la data differisce, il modo di festeggiare questo appuntamento è rimasto pressoché immutato nei secoli.
La mattina del capodanno di Gongbo, ogni famiglia tibetana rende omaggio alla dea del raccolto con numerosi doni. Durante questo rituale, non è inusuale vedere fedeli cantare o ballare. Non una sorpresa. Ancora oggi gli studiosi sono incerti sul certificare con esattezza la nascita di questa festività, ma secondo un leggenda locale, la tradizione deriva da un evento ben specifico accaduto nei tempi antichi in cui un sovrano tibetano reclutò la tribù Gongbo dell’area di Nyingchi per combattere i suoi nemici. Il sovrano, alla vigilia della battaglia, anche per sollevare il morale delle truppe, ordinò ai soldati di celebrare un sontuoso banchetto per preparare al meglio spirito e corpo per la buona riuscita della campagna militare.
E l’aspetto “militare” della festa ancora permane al giorno d’oggi. Oltre alle immancabili evoluzioni equestri, famose ed immancabili sono infatti le gare di tiro con l’arco dove si cimentano i famosi arcieri di Nyngchi, provenienti da ogni angolo della contea per darsi “battaglia” a suon di frecce. Basti pensare che lo scorso anni, sono stati quasi 300 gli arcieri, professionisti o amatoriali che, armati di tutto punto rigorosamente con abiti tradizionali, hanno dato il via ad una delle più celebri competizioni sportive del Tibet: la “Gongbo archery”, una gara che ha oltre 1500 anni di storia.
Dagli abiti alle frecce fino agli archi, questa competizione è unica nel suo genere, tanto da essere stata catalogata come patrimonio culturale immateriale del Tibet. Ogni scoccare di freccia, viene accompagnato da un fischio che taglia il vento. Il perché è presto detto. Su ogni freccia ci sono piccoli fori sulla punta del cono di legno di ogni dardo. Quando la freccia viene scoccata verso il bersaglio, l’aria passa attraverso il foro ed emette questo forte fischio. Una tenda di stoffa con un bersaglio di cuoio viene appesa sull’altro lato dell’arena. Dopo aver colpito il bersaglio, la freccia cade insieme all’anello interno del bersaglio di cuoio.