Lunga 245 chilometri, questa infrastruttura riduce dalle 5 alle 3 ore i tempi di viaggio tra le due città tibetane. Portando la lunghezza totale delle autostrade nella Regione a quasi 1200 chilometri e i collegamenti di Lhasa a 4 dopo quelli con Nyingchi, Lhokha e Nagqu. Peraltro, a Shigatse – la seconda città del Tibet per popolazione, sulla confluenza tra i fiumi Yarlung (Tsangpo) e Nyang, e “casa” del Monastero Tashilhunpo.
La costruzione era iniziata nel 2019, seguendo un percorso parallelo alla ferrovia Lhasa-Nyingchi. Un lavoro non privo di difficoltà visto l’attraversamento di zone ad alta quota, fredde e anche sismiche, che ha costretto gli operai ad affrontare valli fluviali strette e operare in condizioni geologiche e climatiche a dir poco complesse.
Il risultato di questo enorme sforzo umano è la possibilità di sostenere la crescita e lo sviluppo delle aree di confine e il miglioramento della vita degli abitanti nelle località interessate. Dalle opportunità di lavoro al noleggio di macchinari, quest’ultimo portatore di oltre 40 milioni di yuan (5,5 milioni di dollari) di reddito per un solo villaggio. Senza dimenticare le ricadute sull’agricoltura e la zootecnia locale oppure l’accessibilità alle cure mediche, all’istruzione e al lavoro, che grazie a questo nuovo collegamento tra insediamenti finora remoti e isolati potranno vedere un oggettivo miglioramento.
Stando ai dati ufficiali, il sistema stradale tibetano è cresciuto del 50% solo tra il 2015 e il 2020. Anno nel quale il Tibet contava già più di 117mila chilometri di strade e oltre 950 di ferrovie, a collegare il 95% delle amministrazioni municipali e il 75% dei villaggi via terra oltre alle 130 rotte che coprivano 61 città via aria. L’investimento è continuato – con 27,6 miliardi di yuan stanziati dall’amministrazione regionale nel 2021, altri 16,3 nel 2022 e 26,3 nel 2023 proprio nel trasporto stradale, con l’obiettivo di portare l’accessibilità per i cittadini e i villaggi tibetani al 100%. Per il 2024, è previsto un ulteriore investimento di 80 miliardi di yuan (11 miliardi di dollari) da parte della Cina – tutti destinati a ferrovie, autostrade, aeroporti e progetti per la fornitura di energia pulita.