GREEN TIBET: LA VITTORIA DEGLI ALBERI

  • by Redazione I
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  • 25 Mar 2025
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GREEN TIBET: LA VITTORIA DEGLI ALBERI, Mirabile Tibet


Con più di 46mila ettari di nuove foreste, il grande progetto di rinverdimento del Tibet – lanciato nel 2022 e che ha coinvolto anche le brulle montagne a sud e nord di Lhasa – sta registrando il suo primo successo. Fatto da 114 milioni di alberi piantati in soli 2 anni (con un tasso di sopravvivenza dell’85% e, in alcune zone, persino di oltre il 90) grazie al lavoro di oltre 7 milioni di persone tra agricoltori e pastori tibetani e all’investimento pubblico da parte della Cina di circa 2,5 miliardi di yuan (l’equivalente di quasi 318mila euro) nei salari, nella creazione di vivai e nella coltivazione.

Gli alberi nativi stanno dunque crescendo, a sostituire il giallo della sabbia con il verde della vita. Compresi i dintorni della Capitale spirituale del Tibet dove, grazie ai 90 milioni di piantine tirate su in 65 vivai su un’area di oltre 2mila ettari, il paesaggio è notevolmente cambiato. Anche in termini di futuro possibile – laddove i nuovi semi di noce, olmo, pino cinese, albicocco o robinia potranno rinverdire le altre zone finora desertificate dell’Altopiano. Come i dintorni di Lhokha, Shigatse o Nyingchi, dove le specie arboree autoctone sono diminuite a un ritmo decisamente allarmante.

Infatti, secondo il Global Forest Watch, se nel 2020 il Tibet registrava circa 3,3 milioni di ettari di foresta naturale, due anni dopo questa superficie si era più che dimezzata. Anche in termini di foresta primaria umida, in drastica riduzione dal 2002 (soprattutto a Shannan e nello Shigatse) mentre invece vitale per la biodiversità, i flussi d’acqua, la tenuta del suolo e l’equilibrio tra anidride carbonica e ossigeno. Da qui l’impegno sino-tibetano nella riforestazione, oggi vicino a recuperare quasi la totalità della copertura arborea nella regione, e anche nella mentalità diffusa laddove, tra effetti del cambiamento climatico e incendi da novembre a giugno, le minacce naturali e umane non mancano.

Solo nel 2024, il Tibet ha guadagnato più di 70mila ettari di foresta e ripristinato 400mila ettari di prateria prima degradata. Riuscendo, così, anche a ripristinare interi habitat di specie native rare e a rischio, raggiungere il primato mondiale di qualità ambientale, costruire vere e proprie barriere ecologiche e proteggere un ecosistema vitale per almeno altri 8 Paesi.

Una vera, migliore civiltà della sostenibilità. Che prosegue e che, più che dai discorsi, passa dalle azioni. Faticose e onerose, certo, ma che vorremmo vedere più spesso e anche altrove.