Laghi in espansione del 50% entro il 2100. Ecosistemi e insediamenti a rischio sommersione
Secondo uno studio dell’Istituto di ricerca sull’Altopiano Tibetano (Institute of Tibetan Plateau Research) dell’Accademia Cinese delle Scienze, appena pubblicato su Nature Geoscience, i laghi tibetani sono aumentati di oltre 10mila chilometri quadrati solo negli ultimi 3 decenni. Un ritmo che – in uno scenario di basse emissioni ma di maggiori quantità di precipitazioni e di temperature più alte, a sciogliere il ghiaccio nella Regione – significherebbe ulteriori 20mila chilometri quadrati, un innalzamento del livello di 10 metri e circa 652 milioni di tonnellate di acqua in più entro i prossimi 6-8 decenni. E questo nella Regione “Torre dell’Acqua” che conta più di 1.500 laghi, alcuni dei quali maggiori di 100 chilometri quadrati.
In assenza dunque di una strategia di mitigazione del rischio, questa espansione è destinata a sommergere circa 500 insediamenti, oltre 1.000 chilometri di strade e 10mila chilometri quadrati di ecosistemi. Soprattutto – per via dell’abbassamento della salinità e dei nuovi canali fluviali così formati, con effetti immediati sulla biodiversità acquatica ma anche sui ritmi vitali (migratori, nutritivi e riproduttivi) di alcune specie – a cambiare profondamente l’intero biosistema dell’Altopiano tibetano.
Finora, la capacità predittiva degli studi era stata limitata dalla presa in considerazione di casi singoli o dei laghi più grandi. Un limite superato dalla recente ricerca ITP che, partendo dall’esame di tutti i dati a disposizione, ha sviluppato un modello di calcolo per ogni ipotesi di emissioni inquinanti. Riuscendo, così, a restituire una visione complessiva dei cambiamenti in corso, delle tendenze e degli effetti a lungo termine sulla Regione – tale da permettere di cominciare a pensare alle migliori strategie di mitigazione e di adattamento. Cioè, una cosa che dovremmo fare tutti.