Ci siamo. All’alba, una fila di gente è già alla Porta Ovest con, in mano, cartoni di latte e buste di zucchero. Che portano dentro, per poi aspettare ognuno il proprio secchio di vernice da dare ai muratori. Un turista ci infila il dito per assaggiare ma viene subito fermato con una risata: dentro, c’è la calce! Assieme, però, al latte, il miele, lo zucchero e lo zafferano. Che da secoli proteggono le antiche mura, profumandole e colorandole.
Palazzo del Potala, icona di Lhasa. Mura rosse e bianche, che ogni anno vengono ritinteggiate. Un’affascinante rituale di devozione oltre che di artigianato, al quale tutti, residenti e turisti, sono invitati a contribuire. Salendo i gradini del Palazzo, ognuno con il suo sacchetto di ingredienti e a prescindere dalla provenienza o dall’età: generazioni e popoli insieme, uniti dall’amore e dal rispetto. Un momento spiritualmente importante – tant’è che, in questo periodo, la gente pulisce i templi e le proprie case per un anno benedetto e sereno. Rinnovamento e rigenerazione, come alla vigilia della nostra Pasqua.
L’intera opera deve essere compiuta entro il 22mo giorno del nono mese del calendario tibetano, quando si festeggia il ritorno del Buddha nel Regno degli Uomini dopo aver insegnato alla propria madre nel Regno dei Cieli (‘Discesa del Buddha’, Lhabab Duchen). Quest’anno, il 22 novembre – la stessa data nella quale, 30 anni fa, il Potala diventava patrimonio UNESCO dell’Umanità.
Il latte e il miele fanno sì che l’intonaco resista al vento e alla pioggia, mentre lo zafferano difende dai danni degli insetti. E, come per i thangka della Medicina tibetana o i mandala, anche la scelta dei colori è significante: il rosso, della saggezza e della dignità; il giallo, dell’umiltà ma anche della prosperità mentre, il bianco, della purezza e della liberazione.
Per una settimana, i muratori lavorano appesi come tanti Uomini Ragno – e parliamo del Potala, una costruzione di 117 metri di altezza e quasi 400 di larghezza. In passato, per questo appuntamento annuale l’amministrazione del Palazzo doveva cercarli e assumerli: oggi, a malapena tiene traccia di tutti i volontari desiderosi di aiutare, e questo significa che sempre più persone stiano capendo il valore della preservazione. Del dentro e del fuori, dalle opere ospitate alle mura. Che, quando del Potala, ogni anno si innalzano ancora più bianche e rosse verso un Cielo sempre più blu.