L’innalzamento delle acque del Qinghai confermato da una statua
Negli ultimi 20 anni, il Lago Qinghai nel nord-est dell’altopiano Qinghai-Tibet è salito di quasi 20 centimetri in media ogni anno, aumentando al contempo la sua superficie fino a quella di 70 anni fa e arrivando a 4.650 chilometri quadri, con un “litorale” ampliatosi di quasi 200 metri. E il segno più evidente di questa ripresa di fronte alla passata desertificazione è la sommersione parziale di una statua alta 8.5 metri, inizialmente posizionata a oltre 60 metri dall’acqua e oggi a soli 3: quella della Principessa cinese Wencheng, storica sposa del Re Songtsen Gampo e una delle fondatrici del Buddhismo tibetano, a volte adorata come Dea della Misericordia.
La ripresa del Lago è un’ottima notizia per la biodiversità e gli equilibri ecologici ma anche una situazione da monitorare e gestire con attenzione e lungimiranza per via dello scioglimento dei ghiacciai e del relativo ulteriore aumento dei volumi d’acqua nella Regione – pena l’inondazione degli ecosistemi e degli insediamenti umani e agricoli. Uno scenario che spiega l’urgenza dell’ultima spedizione scientifica al Purog Kangri (il terzo maggiore ghiacciaio al mondo, in rapida ritirata) e l’importanza del recente carotaggio record, utile proprio a capire le tendenze climatiche e adottare le migliori strategie di mitigazione.
Perché questo Lago è una barriera ecologica vitale per l’intera Regione e una sosta storica degli uccelli migratori, che qui hanno ben due Isole dedicate (‘dei Cormorani’ e ‘delle Uova’). Un ecosistema a lungo in pericolo per via del cambiamento climatico e delle attività umane che, nel 2004, lo avevano ridotto di oltre 350 chilometri quadri. Provocando, pertanto, un importante declino della vegetazione e una notevole riduzione di tutte le specie selvatiche – comprese quelle rare e a rischio estinzione. Così, con un investimento di 1,5 miliardi di yuan (circa 221 milioni di dollari) in 10 anni, nel 2008 il Qinghai ha attivato un piano di protezione ecologica. Che ha migliorato e stabilizzato la qualità dell’acqua, curato i pascoli e le praterie intorno e ripristinato le popolazioni di gazzelle di Przewalski (da 257 nel 2004 a 3.400), carpe “nude” (naked carps, native del Lago) e quindi uccelli acquatici, oggi più di 600mila.
In quanto alle opere, oltre alla statua della Principessa c’è quella – davvero sorprendente – di un eroe sumero, da alcuni identificato con Gilgamesh (il mitologico Re di Uruk). In diversa posizione invece e più lontane dall’acqua, ci sono le impressionanti sculture di sale che ogni anno sbalordiscono i turisti arrivati nella Contea a gestione mongolo-tibetana di Ulan.
La principessa continua a segnare il livello del Lago e a proteggere i suoi popoli – tibetano, cinese e mongolo. A loro, la responsabilità di ascoltarla.