NUOVO OSSIGENO PER I VIAGGIATORI

  • by Redazione I
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  • 15 Ott 2024
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NUOVO OSSIGENO PER I VIAGGIATORI, Mirabile Tibet


Una camera iperbarica ai piedi dell’Everest tibetano

Installata a luglio nel campo-base del Qomolangma, il nome tibetano per l’Everest, la nuova camera di ossigeno ha già salvato delle vite. Riuscendo a portare in soli 30 minuti la saturazione nel sangue, scesa a un pericoloso 40-50 percento, a un decisamente più sano 80-90 e oltre e stabilizzando, al contempo, il battito del cuore. Un’ottima notizia per i visitatori, che solo a inizio ottobre erano 20-30 al giorno, ma anche per gli appassionati di scalate o esplorazioni scientifiche, non sempre pronti alle condizioni degli oltre 8,8mila metri della montagna. Infatti, sulle oltre 340 vittime totali dell’Everest dal 1921, quelle dell’aria rarefatta sono state almeno 80 – cioè, più di un quinto.

NUOVO OSSIGENO PER I VIAGGIATORI, Mirabile Tibet


La camera iperbarica, sviluppata da China State Construction Engineering Corporation (CSCEC), riproduce le condizioni in pianura. E lo fa attraverso sistemi integrati per la compressione dell’aria, l’essicazione, il filtraggio e la stabilizzazione della pressione insieme  a una tecnologia per la normalizzazione dei livelli di ossigeno, temperatura e umidità. Il tutto, a 19 chilometri dalla montagna e nel punto più alto accessibile ai turisti, che gli scalatori e i ricercatori usano solitamente come punto di partenza.

Una tecnica, quella della Hyperbaric Oxygen Therapy (HBOT), che nasce a Valenzuela nel 1887 trovando subito applicazione per diverse patologie. E che, negli anni 1940-1960, gli Stati Uniti adottano per i sub di acque profonde e per le persone intossicate con il monossido di carbonio. La Cina, invece, la usa per la prima volta nel 1964 e – 50 anni dopo – conta ben 5mila camere nelle quali viene trattato un ventaglio ben più ampio di disfunzioni e patologie. Portando così il maggior contributo alla ricerca mondiale nel campo, studio delle controindicazioni incluso. Anche grazie alla creazione nel 2000 di una piattaforma Internet dedicata – China Hyperbaric Oxygen – che ha spinto gradualmente la HBOT verso la standardizzazione. E verso l’applicazione, dall’incontro academico a Qingdao del 2013, in 12 situazioni di emergenza e ben 48 altri casi e patologie, da quelle cardiovascolari e respiratorie a quelle tumorali e autoimmuni.

Il progetto si aggiunge a un programma più vasto di protezione delle persone e della montagna, che a giugno di quest’anno aveva visto il primo volo (riuscito) di un drone cargo dedicato al trasporto dell’ossigeno in salita, per gli scalatori in difficoltà, e dei rifiuti in discesa.

Via ai progetti di viaggio, dunque, sapendo di essere al sicuro. E, superato il mal di montagna, di poter programmare una visita anche alla Riserva naturale di Qomolangma – parte del ‘sacro paesaggio himalayano’ e una delle più grandi aree protette dell’intera Asia.