IL KUMBUM DI GYANTSE

  • by Redazione
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  • 13 Ott 2018
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Nel Buddhismo Tibetano il Kumbum è un monumento simile allo Stupa, ma possiede delle differenze significative da quest’ultimo. A differenza dello Stupa, infatti, il Kumbum è un monumento costituito da un aggregato di cappelle a più piani. Per essere più precisi le cappelle idealmente dovrebbero contenere centomila immagini, perché “centomila immagini” è appunto la traduzione della parola Kumbum (wyle:  sku ‘bum).

Il Kumbum più famoso del Tibet si trova a Gyantse, nel complesso del monastero di Palcho (chiamato anche monastero di Pelkhor Chode). Ci sono solo altri due Kumbum degni di nota in Tibet: il Jonang Kumbum a 60 km a nordest di Lhatse e Chung Riwoche a ovest di Tsang. Entrambi in zone poco accessibili.

Il monastero di Palcho ed il suo Kumbum invece è una delle tappe più ricorrenti per coloro che si recano in Tibet per turismo. Gyantse, che si situa ad una altezza di quasi 4000 metri, nonostante la popolazione di solo 20000 abitanti, è una delle città più importanti dello Xizang (dopo Lhasa e Shigatse).  E’ in una posizione della valle di Nyang-Chu che anticamente era strategica essendo in una rotta commerciale con il Sikkim in India.

Il monastero di Palcho come anche il suo Kumbum presenta un sincretismo tra stili architettonici cinesi, tibetani e nepalesi. Da un punto di vista religioso è un monastero condiviso tra le scuole Sakya, Kadam e Gelug (soprattutto Sakya e Gelug), ed è famoso anche per la sua statua di Maitreya in bronzo di otto metri, e per la suggestione della sua cappella dei Protettori dove, dietro ad un velo, è possibile intravedere una possente statua di Mahakala.

Il Kumbum di Gyantse, che oltre ad essere il più famoso è anche il più grande del Tibet, ha una altezza di 32 metri e venne fatto costruire da un principe locale nel 1427. A quei tempi Gyantse era una roccaforte della scuola Sakya.

Il Kumbum possiede nove strati di cui i primi cinque hanno forma quadrata mentre i restanti quattro sono circolari e danno una forma piramidale al monumento. In totale ci sono 108 gate (ovvero nove piani per 12 segni zodiacali) e 77 cappelle. 

Il primo piano ha quattro cappelle principali orientate nei punti cardinali: una dedicata al Buddha Shakyamuni verso Sud; a Ovest c’è il Buddha Amithaba; a Nord si trova Dipamkara, Buddha del Passato; a Est si trova Maitreya, il Buddha del Futuro.   Tra questi si trovano murali con divinità tantriche e protettori. 

Al secondo piano le cappelle principali sono dedicate a Manjushri, Avalokiteshvara, Amitayus e Tara, mentre quelle minori sono dedicate soprattutto alle Divinità irate. 

Nel terzo piano le cappelle principali sono dedicate ai cinque Dhyani Buddha: Amithaba a Sud, Ratnasambhava a Ovest, Amoghasiddhi a Nord, Akshobya a Est. Diverse cappelle sono dedicate al quinto Dhyani Buddha, Maha Vairochana, e molte altre contengono nuovamente divinità irate. 

Le undici cappelle del quarto piano sono dedicate a Guru Rinpoche, a maestri, traduttori ed i Tre Re del Dharma del Buddhismo Tibetano. 

Il quinto piano, conosciuto come Bumpa, ha quattro cappelle e si trova l’accesso al tetto del Kumbum. Arrivati in cima, la vista sul monastero e sulla fortezza di Gyantse è molto apprezzata da pellegrini e turisti. 

Il  Kumbum di Gyantse è la rappresentazione di un mandala a livello tridimensionale, che rappresenta un cosmo ordinato dove ogni elemento è divino, archetipico e trascendente. Esso segue le indicazioni del Drubtab Kantu, un compendio ai Tantra della tradizione Sakyapa. Ogni piano del Kumbum è un mandala se preso in se stesso, ma nel suo complesso tridimensionale esso rappresenta il sentiero verso l’Illuminazione con la progressiva profondità dei suoi mandala tantrici.