I tibetani? Non è lontano dalla verità dire che sono un popolo in festa! Come in ogni altra parte del mondo, anche in Tibet esistono festività religiose fortemente sentite da tutto il popolo tibetano. Dal Tibet al Sichuan, dallo Yunnan fino a Qinghai, dove vi è un tibetano questo festeggerà sicuramente una delle tante feste che adornano il calendario tradizionale tibetano.
Queste festività, puramente religiose, sono un elemento importantissimo della cultura, società e vita sull’altipiano tibetano. Non solo per i buddisti, ma anche per i seguaci della religione Bon. Dopo secoli di “festeggiamenti”, ciò che oggi rimane è un unicum culturale straordinario dove un un’atmosfera armoniosa fatta di danze di maschere, coloratissimi costumi e giochi, dove monaci, nomadi ma anche semplici turisti si uniscono tra loro per vivere appieno una importante espressione della religione e cultura tibetana.
Dove c’è festa, ovviamente, si fa amicizia. Non è inusuale vedere radunati in qualche radura o prateria interi villaggi o carovane di nomadi che, riunendosi tutti assieme, passano il tempo a suonare, mangiare e bere. D’altronde sono pochi i momenti in cui, specialmente per chi, nomade o che vive in piccoli paesi, ci si ritrova tutti uniti in un clima di festa, e quindi è un’ottima occasione per socializzare. Le celebrazioni durano in genere parecchi giorni, con un via vai continuo di gente, molte delle quali arrivano da regioni lontane dal luogo dell’evento. In Tibet il tempo è un concetto relativo, quindi le feste si possono protrarre più del previsto. Ma quali sono queste feste? Vediamo un momento nel dettaglio.
LOSAR, IL CAPODANNO TIBETANO
Il capodanno tibetano, festeggiato per tre giorni con cerimonie nelle case e monasteri. Il “namkang”, ovvero la vigilia di capodanno, è uno dei giorni più importanti del Loras dove ogni tibetano segue scrupolosamente antiche tradizioni, non solo culinarie, tramandate di generazione in generazione. Capodanno significa anche fare le “pulizie”. Fondamentale è cambiare il drappo augurale nella porta d’ingresso di ogni abitazione senza contare che ogni famiglia si riunisce tutta insieme per adorare il Buddha e chiedere buoni auspici per l’anno che verrà. La simbologia in questo contesto è importante. In quasi tutte le case non è infatti inusuale dipingere all’interno delle abitazioni. Ma attenzione, vi sono luoghi precisi dove tratteggiare. Ecco infatti che l’immagine di uno scorpione dovrà essere dipinta sulla parte superiore di una cucina, mentre la yungdrung (གཡུང་ དྲུང་ །) o il segno della svastica buddhista, dovrà essere dipinta su una trave rigorosamente con farina di grano o polvere bianca.
MONLAM, UN TUFFO NELLA SPIRITUALITA’ TIBETANA
Subito dopo il capodanno arriva “la festa dei monasteri” o “festa della grande preghiera, ovvero il Monlam Chenmo. Istituita nel 1409 dal maestro buddista Tzong Khapa, colui che è passato alla storia per essere il fondatore della scuola Gelupa dei berretti gialli, questa festa è uno spettacolo commovente e suggestivo. Durante il Monlam la spiritualità dei tibetani si esprime al massimo livello. La festa prevede danze rituali, le esposizioni delle grandi Thangka e delle Torma, le sculture di burro, nonché le processioni di Maitreya, il Budda del futuro, mentre nei monasteri i monaci recitano le preghiere e i fedeli si recano a visitare i monasteri e i loro “Guru” per consultarsi.
SAGA DAWA
La festa della nascita, illuminazione e morte del Buddha. Questo il Saga Dawa, una festa che da secoli si celebra a Tarboche, ai piedi del sacro monte Kailash. Ma come descrivere questa festa? Il grande studioso Charles Allen nel suo viaggio in Tibet rimase così affascinato dalla festa di Saga Dawa che vi proponiamo oggi un estratto del suo scritto “Alla ricerca di Shangri-La” per addentrarci insieme e comprendere pienamente questa festa. Leggiamo ora insieme questo estratto.
“Nella notte di luna piena del IV mese del calendario tibetano, la Montagna delle Nove Svastiche Sovrapposte brilla come una stalagmite in un cielo senza nubi. Nonostante il campo sia molto affollato, alle nove di sera il silenzio è totale. Si respira un’aria di attesa, di eccitazione contenuta che mi fa ricordare le vigilie di Natale di tanto tempo fa. La luce del giorno colpisce la nostra tenda alle sette in punto, ma sembra che tutti gli altri campeggiatori siano svegli e in piena attività già all’alba. Il fumo di centinaia di fuochi da campo si solleva come piccole piume che confluiscono in banchi di nebbia filacciosi sopra il fiume.
SHOTON FESTIVAL
Ritenuta una delle festività più famose e folkloristiche del Tibet, lo Shoton Festival, viene celebrato ogni anno presso il palazzo Norbulingka di Lhasa, l’antica residenza estiva dei Lama. La data d’inizio cade dal 15 al 24 del quinto mese del calendario lunare tibetano, di solito molto vicino a Ferragosto. E per questo molto amata anche dai turisti stranieri. La tradizione vuole che questa celebrazione, nota anche come Festival dello Yogurt ( Shoton è la traslitterazione di due parole tibetane, Sho, yogurt, e Ton, banchetto) abbia avuto origine nell’ XI secolo come festa religiosa, e solo nel XVII secolo il quinto Dalai Lama vi introdusse rappresentazioni del teatro Tibetano rendendolo di fatto un galà culturale nazionale.
FESTA DEI CAVALLI
Celebrato in diverse località, come a Lijiang, Nagchu e Gyantse, con gare di tiro con l’arco e corse di cavalli, la “Festa dei cavalli” viene ritenuta la festa dei nomadi per eccellenza. Non si sa bene la nascita di questa festa, ma sicuramente questa risale a molto prima dell’avvento del buddhismo in Cina. Ogni anno, quando i pascoli sono lussureggianti e verdi, e i cavalli sono robusti e forti, centinaia di cavalieri provenienti da ogni angolo dell’altopiano si incornano mettendo in mostra le loro doti in varie competizioni sportive come acrobazie, tiro con l’arco e combattimenti. Tutto rigorosamente a cavallo! Di solito tutti partecipanti indossano costumi colorati, vari gioielli e ornamenti. Le competizioni sono una specie di prova di controllo della capacità del cavaliere e la potenza e la stabilità del cavallo e ci sono gare di breve e lunga distanza. Quando il sole tramonta la festa continua con il canto e la danza intorno al fuoco. Tali eventi si svolgono in vari luoghi in luglio e agosto
TSECHU O CHAM
Le famose feste con le danze delle maschere o la presentazione di grandi teli religiosi, chiamate Thangka, le più famose a Sera (Lhasa), Ganden e Gyantse. Naturalmente qualora siate in viaggio con noi in coincidenza di qualche festività, modificheremo quanto possibile il programma di viaggio in modo da essere sul luogo dell’evento nella data stabilita. Il calendario delle feste tibetane segue le fasi lunari, le date cambiano di anno in anno.