I popoli tibetani abitano l’altopiano da millenni, oltre alle etnie originarie vissero in Lhasa anche Newari nepalesi, cinesi e minoranze mussulmane dall’Asia Centrale.
RELIGIONI IN TIBET
Storicamente in Tibet prevalsero le religioni sciamaniche e il Bön (Bon), l’antica religione del Tibet, venne poi “sostituita” dal buddismo tibetano. Oltre al buddismo e al Bön, esiste una minoranza mussulmana di etnia Hui cinese che svolge sopratutto il lavoro di macellaio, perchè per i tibetani uccidere animali sarebbe priobito. Esistono anche piccole comunità cristiane, ma vivono più nella semi-clandestinità, in passato furono perseguitate dai buddisti. Oggi ci sono 4 moschee e più di 3000 mussulmani e una chiesa cattolica, con più di 700 fedeli nella regione Autonoma del Tibet.
1. BÖN-PO
La religione Bön è la religione prebuddista autoctona del Tibet. Viene solitamente definita legata allo sciamanesimo e all’animismo ed esistono ancora diversi monasteri buddhisti-bön, il maggiore dei quali è il monastero di Menri, fondato nel 1405 da Nyammey Sherab. Con la diffusione del buddhismo in Tibet e dopo essere stato sconfitta, la religione Bon si è mescolata con quest’ultimo ed è per questo facilmente si confonde con il buddismo tibetano. La differenza più visibile si vede nella direzione in cui i credenti girano attorno ai monumenti religiosi: lo fanno in senso antiorario – i buddisti lo fanno in senso orario. Solo di recente il XIV° Dalai Lama ha riconosciuto il Bön come legittima setta del buddismo tibetano. Il Bön sopravvive nella sua forma originale solo nei distretti remoti del Nepal, mentre in Tibet e altre zone è mischiato con il Buddhismo.
2. IL BUDDISMO TIBETANO
Il Buddhismo fu introdotto in Tibet dopo il 700 dai maestri tantrici Atisha e Padmasambhava, con l’aiuto del mitico re Songtsen Gampo, ed espandendosi sull’altopiano si è mischiato con la religione originaria, il Bon, dando vita al Buddhismo tibetano così come lo si conosce oggi. Questa forma di Buddhismo è ricca di figure come demoni e spiriti, non propriamente appartenenti alla dottrina buddhista, ma appunto derivanti dall’antica religione, a testimonianza del forte legame dei tibetani con la natura che li circonda.
Inoltre sono forti le influenze dello yoga indiano, portato dai maestri Milarepa e Marpha. Come in altre religioni anche nel Buddhismo tibetano, chiamato anche Mahayana e Vajrayana, ci sono diverse scuole che hanno insegnamenti e dottrine differenti. Le quattro scuola del Tibet sono :
2. Nyingma-Pa, Kagyu-Pa, Sakya-pa e Gelug-Pa.
E similmente ad altri credi, anche nel Buddhismo tibetano ci sono diversi conflitti interni e giochi di potere, sopratutto nei secoli scorsi quando ogni monastero era una vera e propria città, con terreni e schiavi ed esercitava un potere temporale. Oggi questi conflitti, dopo l’arrivo del cinesi e la fine del “feudalesimo”, sono meno forti, ma comunque ancora vivi e animati fra le varie correnti. Il Buddhismo tibetano non è un credo, ma piuttosto una filosofia che si basa sul Karma, sulla compassione per tutti gli esseri viventi, che porta all’illuminazione e quindi al Nirvana.
Santo (Bodhisattva) è colui che rinuncia all’illuminazione per aiutare gli altri esseri a raggiungere questa meta. Importanti sono i Rimpoche, grandi maestri, reincarnazioni di generazione in generazione di Buddha e maestri del passato. Il più conosciuto è il Dalai Lama (appartenente ai Gelug-pa), seguito dal Karmapa Lama e dal Panchen Lama, che formano la cosidetta “trinità buddista”. Al giorno d’oggi il Dalai e il Karmapa non sono in Tibet perchè in conflitto con il governo centrale di Beijing. Il Dharma, la religione, è fortemente intrecciata con la vita quotidiana, e anche un semplice viaggio viene visto come un mezzo per raggiungere il Nirvana. Infiniti e affascinanti sono i rituali che vengono praticati quotidianamente per migliorare il proprio Karma. Qualche ora tra la piazza del Barkhor e dentro i templi di Lhasa sono il modo migliore per scoprire queste antiche, ma ancora vive, tradizioni e cerimonie.