LE RUOTE DI PREGHIERA E IL KARMA: COME UTILIZZARLE?

  • by Redazione
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  • 08 Mar 2020
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Entrando in un tempio buddhista, avete mai notato dei “cilindri” metallici rotanti su se stessi con delle iscrizioni? Ebbene si tratta di uno strumento di preghiera buddista esclusivamente tibetano per la crescita spirituale e la guarigione, che porta sempre l’iscrizione mistica OM MANI PADME HUNG. Stiamo parlando della ruota di preghiera, anche dette chokhor (ruota della legge) in tibetano. Insieme alle bandiera di preghiera sono un elemento essenziale del credo e della dottrina buddista lamaista quotidiana. Ne esistono due tipi: quelle portatili, o affisse ai cancelli dei monasteri o attorno agli stupa. Quelle di tipo portatile sono ruote cilindriche con un coperchio removibile che nasconde una cavità entro cui è attorcigliata una striscia di carta molto lunga e sottile, che riporta innumerevoli ripetizioni del mantra om mani padme hung in caratteri tibetani.

Il mantra è anche impresso sulla parte esterna della ruota, agganciata a una maniglia di legno tramite un asse di metallo. Un perno di piombo con una catena è attaccato al cilindro al fine di facilitare la rotazione. Come nel caso delle bandiere di preghiera, anche in questo caso il “vento” ed il movimento in quanto tale. come portatori e mezzo di trasporto della preghiera stessa, svolgono un ruolo essenziale. Quando la ruota gira, la preghiera che porta si staglia nell’aria e il vento la trasporta in tutto il mondo. Per questo motivo, mille giri della ruota equivalgono a mille recitazioni della preghiera. Generalmente ogni rotazione della ruota di preghiera corrisponde a una recitazione del mantra, e che questa pratica religiosa permetta di accumulare meriti e sostituire la negatività con effetti positivi, generando un buon Karma.

LE RUOTE DI PREGHIERA E IL KARMA: COME UTILIZZARLE?, Mirabile Tibet

Ecco spiegato il motivo per il quale i tibetani utilizzano le ruote della preghiera per elargire a tutti gli esseri senzienti benedizioni spirituali e invocare un buon karma per la vita successiva. Vi è infine una curiosità. Non vi è un momento preciso per far “girare” le ruore. I fedeli fanno muovere la ruota sia di giorno chee di notte, mentre conversano o riposano, ogni volta che hanno le mani libere, mormorando il mantra. I Buddisti la girano in senso orario, i seguaci di Bon in senso antiorario. Per questo motivo esistono ruote di preghiera di diverso tipo e dimensione. Alcune sono portatili, mentre altre, soprattutto quelle nei monasteri, sono piuttosto grandi, poste tutte in fila su supporti di legno lungo camminamenti intorno a monasteri e altri luoghi sacri, a beneficio dei pellegrini che li visitano. Le ruote più grandi sono costruite affinchè ricevano potere dall’acqua che scorre, dalla luce delle fiamme e dal soffio del vento che le muovono, e che poi potranno trasmettere il karma positivo a chiunque toccheranno.