IL PRIMO IMPERATORE DEL TIBET.

  • by Innocenzo Quinto
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  • 05 Lug 2017
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Nel frattempo Lo-ngam aveva architettato uno stratagemma, fissando delle punte di lancia d’oro sulle corna di cento tori, caricando dei sacchi di cenere sulle loro groppe.

Quando i tori si affrontarono, i sacchi si sfondarono e l’aria si riempì di cenere; in una polverosa confusione,    Lo-ngam uccise il re, realizzando il cattivo presagio associato al nome del re.

Come ovvio, si può attribuire poca affidabilità storica a questi racconti, ma questo episodio può indicare tuttavia che si sia verificata una crisi epocale nel regno, quando i sovrani stabiliti furono sconfitti da un invasore straniero.

 

IL PRIMO IMPERATORE DEL TIBET., Mirabile Tibet

In tutti i casi è vero che da quel momento in avanti i re lasciarono le loro spoglie mortali sulla terra, dove furono sepolte nel cimitero regale di ‘Phyong-rgyas, non lontano da Yarlung, sovrastato dall’antico castello regale del Phying-ba’i sTag-rtse, ovvero Picco della Tigre.

Quelle che vanno quindi ricordate, sono essenzialmente due figure. Anzitutto quella di Nyatri Tsenpo che fu il fondatore del regno di Yarlung e della omonima dinastia nel Tibet meridionale.  Anche se non esistono riscontri storici della sua esistenza, e la sua leggenda è stata tramandata dai tibetani nella locale tradizione orale, il suo regno sarebbe cominciato nel 127 a.C., anno che viene anche celebrato come il primo del calendario tibetano.

In seguito, a fissare il passaggio del Tibet-Xizang dalla sua epoca arcaica all’antichità storicamente documentata, la figura di Songtsen Gampo (o Sroṅ btsan sgam po). Questo sovrano, che visse tra i primi anni del sesto secolo e la metà dello stesso (le fonti, a tal proposito, non sono di grande aiuto), fu il trentatreesimo sovrano della dinastia Yarlung ed il primo Imperatore del Tibet.

 

IL PRIMO IMPERATORE DEL TIBET., Mirabile Tibet

Era discendente diretto del leggendario re Nyatri Tsenpo e figlio del re Namri Songtsen, di cui fu il successore alla morte avvenuta nel 629. Gli annali cinesi dell’epoca lo citano anche col nome Qizonglongzan