TESORI ARCHEOLOGICI TIBETANI: LA SCOPERTA CONTINUA

  • by Redazione I
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  • 03 Nov 2024
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TESORI ARCHEOLOGICI TIBETANI: LA SCOPERTA CONTINUA, Mirabile Tibet


Più di 300 i reperti culturali inamovibili appena trovati – compresi siti antichi, tombe, edifici, iscrizioni e templi scolpiti nella roccia. Un lavoro che questa volta ha interessato diverse contee e distretti di Shigatse, come parte del censimento che finora ha riguardato più di un quarto degli oltre 4,2mila siti tibetani conosciuti.

Grazie all’Ufficio statale dei reperti culturali e al governo regionale, gli enti dedicati alla ricerca, la costruzione del database nazionale, la conservazione e l’accesso da parte del pubblico sono aumentati da uno solo a più di 70 nel 2021 contando gli istituti scientifici, i musei e i padiglioni espositivi. Scavi archeologici e indagini dunque, che – in tutta la Regione – negli ultimi 60 anni hanno registrato più di 2mila siti di interesse storico. Cominciando lungo la ferrovia Qinghai-Tibet, su un’area di 692 Comuni e 74 contee, dove sono stati portati alla luce 36 siti archeologici e oltre 3.8mila reperti. E dove quanto ritrovato ha dimostrato che l’attività umana sull’Altopiano tibetano risale a più di 4mila anni fa.

Un investimento importante nella Conoscenza e nella Memoria, concentrato sul recupero, la formazione al restauro e la preservazione di questo enorme patrimonio. Un investimento principalmente cinese e che, tra gli anni 1980 e 2000, ha riguardato il Palazzo del Potala, il Tempio di Jokhang, il Monastero Tashi Lhunpo o Tashilhunpo e le rovine del Regno di Guge. Per proseguire dal 2006 al 2020 con il restauro di 155 siti culturali (compreso il Tibet Museum, presso il quale è stato istituito un laboratorio dedicato), dal 2021 con le collezioni documentali e artistiche del Potala e, da questo aprile, con gli scavi nella contea Maldrogungkar di Lhasa. Cioè il luogo di nascita del Re Songtsen Gampo, dove oltre al Palazzo Horkhang e all’antica strada Jasang dovrebbero esserci altri 180 reperti.

Nell’ultimo decennio, il Palazzo del Potala e quello del Norbulingka hanno sfruttato diverse tecnologie all’avanguardia per il monitoraggio strutturale e l’allerta precoce. Da qui al 2025, l’amministrazione locale intende sia portare avanti le pratiche sci-tech di protezione, sia combinare metodi tradizionali e tecnologia moderna per il restauro e la conservazione, gli scavi archeologici e la sicurezza dei reperti. Promettendo di portare gli arricchiti e rinnovati musei tibetani anche online.