Per molti anni ci sono state poche alternative alla raccolta dello Yartsagunbu e all’allevamento per guadagnarsi da vivere. Ma dal momento in cui è stato avviato il progetto Xibu Kaifa, l’antico centro commerciale regionale di Gyegu (Jyekundo) ha conosciuto un rapido sviluppo economico, guidato principalmente da massicci investimenti pubblici e dai programmi di riorganizzazione. Basti pensare che la popolazione fra il 2000 ed il 2010 è praticamente raddoppiata, dalle iniziali 64.520 unità a ben 120.447.
Dal 2005, ed ancor più dal 2010, la città s’è ancor più sviluppata in un centro commerciale sviluppato da tutti i punti di vista, capace di offrire molteplici possibilità di commercio ed affari e soprattutto nuove opportunità di lavoro, il che ne spiega anche il continuo aumento della popolazione. Gran parte dell’aumento demografico è dovuto all’arrivo di tibetani precedentemente risiedenti nelle aree rurali, soprattutto da Yushu ma anche da altre regioni tibetane, ma non mancano neppure i musulmani Hui e gli Han.
Tolto Gyegu, anche le cinque contee di Yushu ed altri sei centri rurali sviluppatisi di recente hanno vissuto lo stesso processo di crescita, sebbene in scala minore, con una popolazione urbana variabile fra le 10.000 e le 25.000 unità secondo i dati risalenti al 2010. In questo contesto, i nuovi collegamenti fra le realtà urbane e quelle rurali si sono sviluppati davvero molto velocemente, in parte grazie anche ai massicci programmi per le infrastrutture finalizzati a collegare Gyegu ad ogni villaggio di campagna.
All’interno del programma Xibu Kaifa, lo Stato è divenuto un importante attore nel facilitare le migrazioni dalla campagna alla città nella regione di Yushu. In particolare, un progetto chiamato “Eco-Migrazione” punta ad inserire le persone precedentemente dedite alla pastorizia nelle aree urbane in modo da ridurre lo sfruttamento delle praterie. Il programma ovviamente prevede la partecipazione volontaria delle persone coinvolte. Questo progetto ha donato una differente dimensione e dinamica al fenomeno migratorio, dato che comprende incentivi come i sussidi diretti, le abitazioni gratuite e l’inserimento al lavoro a beneficio di tutti coloro che vogliano aderirvi.
Conseguentemente, tanto i programmi di sviluppo guidati dallo Stato quanto l’economia legata allo Yartsagunbu hanno ricevuto una considerevole influenza dai fenomeni delle migrazioni e dell’inurbamento. L’aumento delle entrate economiche nella regione di Yushu ha modificato quindi anche gli stili di vita fra i coltivatori e i pastori nomadi. In molti, per esempio, preferiscono spendere una parte sempre più importante di ciò che guadagnano per le proprie necessità, anziché metterlo da parte. La popolazione, nel complesso, si ritiene soddisfatta dall’esito dei vari programmi pubblici, perché hanno elevato i livelli di vita “di anno in anno”.
Crescono, per esempio, gli acquisti di beni come motociclette, apparecchiature TV, e abiti alla moda soprattutto da parte delle donne, mentre gli uomini prediligono destinare i loro guadagni nell’acquisto di un’automobile. Un numero sempre maggiore di persone, poi, è solita trascorrere il proprio tempo libero fra negozi e ristoranti, il che alimenta a sua volta il settore dei servizi e del piccolo commercio per il quale si profila ormai un sempre maggior bisogno di fondi e strutture in tutta l’area di Yushu.