Un giovane tibetano di 24 anni, di nome Jigme Dechen, ama ballare perché per lui ballare porta felicità. Da bambino, nel tempo libero e nelle vacanze, cantava ai piedi delle montagne innevate e ballava sull’erba e lungo i fiumi. Il cielo era il suo sipario e la terra era il suo palcoscenico.
Nato nella Contea di Riwoqê, presso Chamdo, nella Regione Autonoma del Tibet, Jigme Dechen ha la danza nel sangue, e anche nella sua vita quotidiana la coltiva come una passione duratura. Parenti e conoscenti dicono: “È molto felice quando balla. Il suo sogno d’infanzia era salire sul palco”. Oggi è diventato un ballerino, avvicinandosi sempre di più al suo sogno e trasformando il suo entusiasmo per la danza in un’ambizione più grande: contribuire a portare le danze popolari tibetane su un palcoscenico il più ampio possibile.
L’occasione si è presentata quando aveva 16 anni. A quel tempo, la Troupe Artistica di Riwoqê era appena stata fondata ed era pronta a reclutare ballerini. Jigme Dechen, dotato di un buon talento, ha superato con successo l’esame e il giovane ha fatto il primo passo verso la realizzazione del suo sogno di ballerino.
A differenza di quando improvvisava passi di danza nelle praterie, Jigme Dechen non ha provato subito la gioia ma la fatica del duro lavoro quando ha provato a diventare un ballerino professionista. “Tutto il giorno facevamo allungamenti alle gambe e quant’altro, e gli altri allenamenti erano altrettanto faticosi e amari. All’epoca non esisteva una sala da ballo professionale con tavole adatte, quindi era inevitabile farsi male quando ci si allenava su terreno rigido”. All’epoca, la famiglia non sostenne la scelta di Jigme Dechen, “i miei genitori pensavano che ballare fosse inutile e volevano che facessi il vigile”.
L’amore per la danza alla fine superò ogni altra passione o impegno. Jigme Dechen ha sorpassato le prime difficoltà e a poco a poco ha assaporato la dolcezza di realizzare il suo sogno. “Mentre imparavo e mi esercitavo, sono diventato più sicuro di me e più felice e ho visto un mondo più grande.
Negli ultimi anni, i dipartimenti del Governo locale hanno prestato sempre più attenzione al patrimonio e alla protezione della cultura nazionale, e Jigme Dechen e i suoi compagni hanno goduto di sempre maggiori opportunità di esercitarsi, imparare ed esibirsi. A Chongqing, nel Sichuan e in altre province, Jigme ha mostrato con sicurezza il fascino della danza nazionale della sua città natale.
Man mano che la reputazione di Jigme Dechen si estendeva sempre di più, il suo impegno ha assunto uno scopo più grande. Negli ultimi anni, si è sempre preso del tempo per raccogliere materiali di danza popolare locale da diversi villaggi e registrare l’arte popolare tramandata dagli antenati.
“I tempi cambiano rapidamente. Molte danze popolari antiche possono essere eseguite solo dalla generazione più anziana. Queste danze rischiano di perdersi dopo la loro morte, quindi dobbiamo cogliere il tempo che ci rimane per registrare e documentare”. Jigme Dechen dice che gli piace chiacchierare con gli anziani del villaggio, chiedere loro di ballare, chiedere loro dei passi di danza, dei costumi e delle leggende dietro di loro, e scattare foto con il cellulare, registrandole su un taccuino.
Che si tratti di movimenti di danza, costumi, scene di performance… Jigme Dechen spera di integrare tutto questo nella creazione di nuovi spettacoli. Crede che se l’arte attuale della danza popolare vuole continuare a innovare, non può perdere l’essenza della tradizione.
Per quanto riguarda i sogni, Jigme Dechen ha affermato di sperare che sempre più persone apprezzeranno il fascino dell’arte della danza popolare tibetana: “Continuerò su questa strada che ho scelto”, dichiara con orgoglio e determinazione.