NAGQU: LA NUOVA ENERGIA DELL’ALTOPIANO TIBETANO

NAGQU: LA NUOVA ENERGIA DELL’ALTOPIANO TIBETANO, Mirabile Tibet


Quelle nell’immagine sono le turbine eoliche di Nagqu, installate questo settembre a un’altitudine di oltre 4.650 metri con una capacità di 100 megawatt: uno degli esempi “più alti”, è proprio il caso di dire, dell’incontro possibile tra Cultura e Natura. Pronto da ottobre, con le sue 25 turbine da 4 megawatt ognuna e i suoi attesi 200 milioni di kilowatt/ora all’anno, a fornire energia pulita ai 230mila residenti della città. Con un risparmio di 60mila tonnellate di carbone e di 160mila tonnellate di emissioni di diossido di carbonio.

Impresa non facile, viste le condizioni ambientali sull’Altopiano tibetano. Una vittoria del coraggio tecnologico come quello usato per le ferrovie ad alta velocità sul permafrost, ottenuta costruendo rotori di diametro maggiore e adattando le turbine eoliche ai raggi ultravioletti, alla sabbia portata dal vento e alle basse temperature che le avrebbero esposte al rischio di gelate. Il tutto, in 260 giorni e con un investimento di 60 milioni di yuan (più di 90 milioni di dollari).

Il progetto di Nagqu si aggiunge ad altri impianti nati negli ultimi anni sull’Altopiano. Come quello della contea di Comai, famosa come “casa” del Mastino tibetano, a più di 5mila metri di altitudine: il più alto in assoluto e il primo a essere collegato alla rete elettrica nazionale, che dalla sua installazione nel 2021 ha generato oltre 100 milioni di kilowatt/ora. Senza dimenticare le prime turbine nella provincia del Qinghai, sempre a oltre 5mila metri, accompagnate nel tempo da diversi parchi fotovoltaici come quelli della città di Golmud o della contea di Gonghe ma anche dalla centrale idroelettrica di Lijiaxia.

Gli impianti rinnovabili dell’Altopiano fanno parte di un impegno ben più ampio della Cina. Che finora ha interessato più di 100 regioni e che solo nel 2023 ha raggiunto i 676 miliardi di dollari – cioè, il maggiore investimento al mondo nella transizione energetica. Con l’abbattimento di 810 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 e una nuova capacità rinnovabile installata che ha superato la metà di quella mondiale. Una vera “avanzata green” che, dal 2013, ha portato un contributo di oltre il 40% alla produzione rinnovabile globale riuscendo, al contempo, a ridurre notevolmente i costi dell’energia eolica e solare.