Che l’economia tibetana, cos’ come la vita degli abitanti dell’altopiano sia nettamente migliorata negli ultimi cinquanta anni, è un dato di fatto. Il PIL è nettamente migliorato sin a partire dagli anni 80, ma il salto qualitativo è stato fatto negli anni 2000. La Regione Autonoma ha infatti incentivato un nuovo modello di sviluppo economico che garantisse non solo una crescita costante, ma al tempo stesso salvaguardasse e promuovesse le bellezze storico-naturalistiche dell’area.
Ecco quindi che si è andato a sviluppare un’economia che si fonda su due entità completamente diverse tra loro: l’e-commerce e il turismo.
Cosa hanno in comune i grande player dell’e-commerce cinese ed una delle regioni geograficamente più isolate al mondo? Semplice, il web. Statistiche ufficiali redatte dal governo regionale di Lhasa congiuntamente ai principali operatori e-ecommerce (come Alibaba e JD.com) hanno evidenziato come la nuova economia basata su internet abbia dato nuova linfa all’economia dell’Altopiano.
Il Tibet è stato tradizionalmente la patria di un’agricoltura di sussistenza e di un’economia di pastorizia. Basti pensare che fino agli anni 70 il baratto era la sola forma di commercio.
L’economia tibetana, ancora oggi, si concentra sull’allevamento degli animali. Pecore, capre e yak sono i loro principali animali domestici, mentre orzo e grano altopiano sono le loro colture principali. Non è altresì una novità che fino alla metà degli anni ’90 la maggior parte dei beni di consumo in Tibet veniva introdotta clandestinamente dal Nepal, proprio a causa delle difficoltà logistiche tra la Cina centrale e la periferia.
Ora la situazione sembra essere cambiata in meglio. Pur salvaguardando gelosamente le proprie tradizioni, ora nei negozi tibetani possiamo trovare una vasta gamma di prodotti facilmente fruibili nelle principali piazze commerciali cinesi.
In questa cornice, quale è quindi il ruolo dell’e-commerce? In tutto il Paese, da Kunming fino al Gansu, dal Xinjiang fino a Shanghai, vi è un rinnovato interesse per la cultura etnica tibetana. Gioielli, monili in oro o argento, nonché gli splendidi e colorati tessuti qui prodotti, sono fortemente apprezzati.
E questo fa volare l’economia locale. Nel tempo si è andata a creare una vera sinergia fra piccoli artigiani locali e i big-player dell’e-commerce. Quest’ultimi mettono infatti a disposizione la personale rete logistica, che permette di arrivare ad un vasto pubblico e target diversificato.
Molteplici i vantaggi. Prima di tutto una nuova forma di entrata a livello economico per i piccoli produttori locali, in secondo luogo l’e-commerce promuove anche la salvaguardia delle tradizioni e dell’eccellenza regionale. In secondo luogo questo commercio di monili e tessuti dell’Altopiano, permette anche una veloce diffusione e trasmissione della cultura tibetana stessa. Incentivando un siffatto commercio, la cultura tradizionale ha una nuova sorgente cui attingere nuova linfa ed energia. Non sempre la tecnologia è un nemico.
Una delle risorse fondamentali del Tibet è il turismo. Quindici milioni sono i turisti che hanno visitato la regione nel 2014 in aumento del venti per cento l’anno. I voli diretti da e verso il Tibet raggiungono trentatré città. 75.470 sono i chilometri di autostrada.
Ma oltre al turismo tradizionale, si sta sviluppando un nuovo modo di conoscere il Tibet, attraverso anche lo stretto contatto con la sua natura impervia. Percorsi trekking, di mountain bike, campeggio o escursionismo vanno di pari passo con i più tradizionali tour turistici che hanno portato tanti turisti – cinesi e non – alla scoperta del misticismo tibetano.