Ad agosto, le autorità di Lhasa hanno ufficialmente messo in atto un progetto pilota che avrà nel turismo sostenibile il suo punto di forza. Il villaggio di Tadong, è considerato “il più bel villaggio di Lhasa” ed è famoso anche fuori i confini tibetani, amnche per le sue sorgenti termali, oltre che per le sue bellezze storico-naturalistiche. Il governo di Lhasa sta inoltre puntando anche sul cosiddetto “health tourism”, ovvero quel turismo che ha nella medicina e nelle cure per il corpo il suo core business.
Un altro resort termale a Yangbajain, un centro termale medico tibetano antico secoli, è stato altresì annoverato tra le principali destinazioni del progetto pilota. Questo modello di turismo, tuttavia, no è una novità sul Tetto del Mondo. Lhasa ha cominciato ad investire massicciamente sul “turismo sanitario” sin dal 2016. Dati alla mano, il villaggio di Tadong ha ricevuto nel tempo oltre un milioni di turisti con un introito netto del settore pari a 3 milioni di dollari. “Siamo così contenti di lavorare nel nostro villaggio, ottenere dividendi e incontrare ospiti da lontano”, ha detto Tashi, un abitante del villaggio.
“Nonostante la sua geografia austera e brulla, il Tibet vanta abbondanti risorse ecologiche che potranno favorire lo sviluppo di questo modello di turismo sostenibile e potranno anche promuovere quelle pratiche tradizionali della medicina tibetana come i ‘bagni medicati’ o le sorgenti termali e il turismo”, ha detto Wang Xiaodong, capo del dipartimento regionale del turismo.