LE 8 MONTAGNE SACRE DEI TIBETANI

  • by Redazione
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  • 04 Mag 2021
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Quando parliamo di montagne, non c’è nessun altro posto al mondo che possa reggere il confronto con il Tibet. Come sappiamo l’Altopiano Tibetano è il più alto ed esteso al mondo dove “riposano” le vette più alte della Terra, tra cui l’Everest, la regina per eccellenza delle montagne. Si sa che i tibetani hanno un legame incredibile con la natura. Sul Tetto del Mondo è ancora forte l’idea che in ogni montagna o lago viva una divinità, senza contare che anche le rocce sono dotate di uno spirito, tanto che dallo Yunnan al Sichuan, da Qinghai allo Xizang ci sono diverse montagne che sono venerate come sacre nel buddismo tibetano e sono tenute in così alta considerazione che anche camminare sulle loro pendici è considerato un sacrilegio! Oggi vi porteremo per mano verso una scalata di queste vette sacre. Avete fatto gli zaini? Pronti a partire? La nostra meta sarà ovviamente l’Everest.

 

8 – Benri Holy Mountain 

Situata nel sud-est della contea di Nyingchi, a nord del fiume Yarlung Zangbo, è la montagna sacra della scuola tibetana Ben. La leggenda narra che durante le diatribe tra le due fazioni, Ngachoe Jebo, un seguace della setta, abbia combattuto contro lo stesso Guru Rinpoche. La montagna nel tempo è divenuto un luogo sacro per tutti i seguaci della setta Ben e vera meta di pellegrinaggio durante il Saga Dawa Festival, una delle principali festività tibetane. Leggenda a parte, la montagna offre scenari sorprendenti nelle quattro stagioni e la visita da parte dei non fedeli è limitata a determinati periodi dell’anno.

 

7 – Moerduo Holy Mountain

Situata nella contea di Danba, nella prefettura autonoma tibetana di Garze, nella provincia del Sichuan, questa “corta” catena montuosa, solo 500 metri, ha la caratteristica di sembrare da lontano il dorso di un dragone. La vetta principale si libra alta verso il cielo ed è considerata la testa di questo dragone. La montagna nello specifico è sacra per i seguaci della religione Bon, ma questo luogo sorprende i visitatori e pellegrini  non solo per la sua sacralità, ma anche per la sua bellezza. Fitte foreste, cristallini fiumi di montagna e rocce a strapiombo fanno da cornice ad un sancta sanctorum di ben 108 siti qui adorati dalla religione Bon. 

 

6- Kawakarpo Peak, Meili Mountains

Situate nella contea di Deqin, nella prefettura autonoma tibetana di Diqing, nello Yunnan, le Meili Mountains sono universalmente note per la loro lussureggiante vegetazione. In questa catena montuosa sono presenti 13 vette con altitudini superiori ai 6000 metri. Tra queste la principale è con i suoi 6740 metri il Kawakarpo Peak che a sua volta è la  montagna più alta nella provincia dello Yunnan. Questo massiccio roccioso è talmente importante che il 10° Panchen in persona presenziò ad alcuni riti religiosi.  Data la maestosità delle montagne, queste sono sono coperte tutto l’anno da neve e ghiaccio, offrendo ai visitatori scorci caratteristici unici nel suo genere.

 

5 – La catena montuosa di Aemye Ma-chhen

Voliamo adesso nella prefettura autonoma tibetana di Golog nella provincia del Qinghai. La catena montuosa di Aemye Ma-chhen e le sue 13 montagne che la formano, è in qualche modo il trampolino di lancio per i mastodontici massicci montuosi dello Xizang. Con un’altitudine media di 5900 metri, il nome della catena montuosa significa “la statua più alta del servo del Buddha vivente”, ed attira numerosi pellegrini ogni anno. Caratteristica di queste montagne sono i suoi spettacolari ghiacciai perenni. In totale se ne contano 57 i quali coprono ben 126 chilometri quadrati di superficie. Tra loro il ghiacciaio di Halong nel nord-est, con 7,7km di lunghezza e con 24km quadrati di superficie, è il più grande ghiacciaio del bacino del fiume Giallo.

 

4 – Monte Kailash

Chi non conosce la montagna sacra per eccellenza del Tibet? In questo luogo ogni vetta è contornata da fantastiche leggende che accendono l’immaginazione di milioni di persone. Tra loro il Monte Kailash è forse la più incredibile per la sua unicità. Considerata il centro mondiale dall’induismo, dal buddismo tibetano e dalla religione Bon, il Monte Kailash è una delle grandi montagne cui vige il divieto assoluto di scalata, qesta enorme e massiccia roccia le cui nevi perenni brillano sotto al sole come un gioiello, attira ogni anno migliaia di pellegrini in cerca di quel senso assoluto di bellezza e spiritualità. Situato intorno a quattro lunghi fiumi Kailash rimane un luogo molto sacro e un grande deposito di conoscenza mistica e tale è la sua sacralità che fino ad oggi nessuno ha mai osato salire i suoi 6700 metri.

 

3 – Gaduojuewu Snow Mountains 

Situato nella contea di Zaduo, nella prefettura autonoma tibetana di Yushu della provincia del Qinghai, è costituito da un picco principale e da dozzine di montagne circostanti. Tra questi, la vetta principale è alta 5395 metri. Sebbene sia la più “bassa” delle otto grandi montagne sacre, la zona è da secoli meta di pellegrinaggio per una particolarità: qui risiede Resa, il Buddha medico vivente cui centinaia di fedeli si rivolgono per avere consigli.

 

2 – Monte Zhara

Torniamo ancora nel Sichuan, nella contea di Daofu, prefettura autonoma tibetana di Garze dove il monte Zhara è una delle più antiche montagne sacre per i tibetani. Oltre alle sue nevi perenni, questo massiccio è visibile ad occhio nudo per centinaia di chilometri nelle belle giornate. La particolarità è che il monte Zhara è considerato sacro da tutte e quattro le principali scuole del buddhismo tibetano. Nei secoli le diversi correnti hanno costruito qui numerosi templi edificando di fatto una sorta di pantheon multi disciplinare qui unitosi sotto la grande sacralità di questo massiccio montuoso.

 

1 – Monte Everest

Ed arriviamo fino alla nostra meta: Il Monte Everest! Con i suoi 8.848 metri di altezza è il sogno di ogni scalatore, ma è indubbiamente la sfida più pericolosa, essendo la montagna più alta e mortale sulla Terra. L’Everest ha diversi nomi. In tibetano è chiamato “Chomolungma” o “Qomolangma” che significa “Dea Madre della neve”; in nepalese viene chiamato Monte Sagarmatha ovvero “Dio del cielo”; mentre gli abitanti del Darjeeling lo chiamano “Deodungha”, traducibile con “Montagna Sacra”.