LE QUATTRO METE DA NON PERDERE QUANDO SI VA IN TIBET

  • by Redazione
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  • 31 Lug 2017
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La superficie del Tibet è quattro volte quella dell’Italia tant’è che lo Xizang è una delle Provincie più estese della Repubblica Popolare. Visitare e scoprire tutti i suoi tesori, occorrerebbe più di un mese, tuttavia una volta giunti sul tetto del Mondo vi sono quattro località danno perdere assolutamente.

Lhasa

Capitale della Regione Autonoma dello Xizang, Lhasa, situata a 3600 m di altezza conta circa 3 milioni di abitanti, con i suoi tesori artistici e religiosi è da sempre il cuore culturale e spirituale della Regione. La imponente fortezza bianca, il Potala, domina lo scenario cittadino e per i turisti occidentali, ma anche pellegrini buddisti, è meta imperdibile. Per le vie della città si respira un’aria particolare, di festa e gioia, grazie anche ai numerosi artisti di strada e bancarelle.

Il Monte Everest

E’ dal Tibet che è possibile avere la miglior prospettiva per ammirare il Monte Everest dal versante dell’Himalaya. Il campo base dell’Everest è una delle maggiori attrazioni a livello mondiale, meta obbligatoria per gli appassionati di trekking. I punti di accesso al campo sono principalmente due, Shegar e Tingri. Queste due strade non sono semplici da affrontare: il percorso è molto tortuoso e lungo; si può, però, affrontare con mezzi fuoristrada ben attrezzati.

Il lago Namtso

Altra tappa obbligatoria è il lago Namtso, luogo incantevole, ricco di misticismo religioso e fascino, una delle mete preferite dai turisti.  Nel lago si rispecchiano in un’acqua limpida le alte montagne che lo circondano, creando uno scenario davvero suggestivo, una vera opera d’arte creata dalla natura.  Il lago dista cinque ore di viaggio dalla capitale Lhasa, ma nonostante la distanza, ne varrà la pena. Inoltre è da ricordare che il lago Namtso è uno dei luoghi più sacri per i fedeli tibetani. Molte sono le leggende popolari che ruotano intorno a questo bacino d’acqua, ragion per cui, una volta arrivati sulle sue sponde, si richiederà un grande rispetto ed osservanza nei confronti del lago stesso. 

Monastero di Palkhor e Il Monte Kailash dell’Himalaya

Monasteri, Stupa e alte montagne, sono forse il marchio di fabbrica che contraddistingue il Tibet, la Regione ne è piena, ma il Monte Kailash, alto 6638 m è una meta fondamentale del pellegrinaggio del Buddismo tibetano. Molta la distanza da percorrere dalla capitale Lhasa, quasi 1000 km, ma il lungo viaggio sarà adeguatamente appagato. Essendo la montagna sacra, vi sono delle precise limitazioni nel visitarla, ma una volta arrivati si potrà respirare tutta la spettacolarità e il mistero di questa alta parete di roccia. Non poco lontano dal Monte Kailash è possibile visitare la cittadina di Gyantse, dove è possibile ammirare il Monastero di Palkhor e il suo ‘stupa’ (termine derivante dal sanscrito) di Kumbum, ovvero un monumento che ha lo scopo di conservare reliquie, il quale contiene numerosissime immagini. Questa città è raggiungibile da Shigatse con l’autobus: durata del viaggio di circa quattro ore.