NON SOLO LHASA: UN VIAGGO NELLE CITTA’ DEL TIBET

  • by Redazione
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  • 24 Mag 2022
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Il Tibet non è soltanto Lhasa! Certo, questa è da sempre il centro religioso, ed ovviamente politico, principale del Tibet grazie suo ruolo storico di capitale. Eppure non è sempre stato così. Solo negli ultimi secoli Lhasa è emersa rispetto ad altri centri urbani. Eppure in Tibet troviamo molte altre interessanti città la cui importanza storica, culturale e religiosa è al pari di quella della capitale Lhasa. Oggi vogliamo portarvi con mano a scoprire le “città del Tibet”.

Gyantse, la città del “forte inespugnabile”

NON SOLO LHASA: UN VIAGGO NELLE CITTA’ DEL TIBET, Mirabile Tibet

Piccola città posta a 4.000 m di altitudine, Gyantse deve il suo fascino al fatto di essere la città più genuinamente tibetana del Paese. Posta storicamente lungo la rotta carovaniera verso il Bhutan e il Sikkim, è stata per anni centro del dominio inglese in Tibet. La fama di Gyantse? Il suo forte che gli stessi inglesi consideravano tra le roccaforti più difficili da espugnare in Asia centrale. Stiamo parlando del Dzong (il Forte) ossia una rocca del XIV° secolo che torreggia sopra la cittadina, offrendo una stupenda vista sulla valle. Teatro nel 1905 della resistenza armata tibetana contro la spedizione punitiva dell’esercito inglese, ne uscì parzialmente distrutta.

Il maggiore punto d’interesse della città è il Monastero Palkhor Chode, il cui ruolo è unico nel buddismo tibetano in quanto ne rappresenta contemporaneamente tutte e tre le sette: Gelugpa, Sakkyapa e Bhuton. Risalente al 1418, un tempo ospitava un migliaio di monaci e comprendeva, all’interno delle mura che ancora lo circondano, un’intera cittadina. Delle numerose costruzioni sono sopravvissute due lamaserie, il Kumbum e due templi, all’interno dei quali si possono ammirare le statue laccate di 84 santi in posizione yogica e una collezione di 15 mandala murali tra i più importanti al mondo.

Il Kumbum è il chorten più grande del Tibet e fu costruito nel 1427 da un principe di Gyantse, seguendo un disegno raffigurante un mandala. Conta su quattro serie sovrapposte di cappelle, sormontate da una cupola d’oro risalente al 1440 circa, per un totale di 73 camere affrescate da ben 27.000 figure dell’iconografia buddista. Articolato su 9 livelli, il Kumbum va visitato percorrendo i vari piani in senso orario e scoprendo i passaggi ai piani superiori all’interno delle cappelle: i pellegrini lo percorrono in meditazione, proseguendo verso la cima sovrastata dagli occhi del Buddha.

Shigatse, la città monastica per eccellenza!

NON SOLO LHASA: UN VIAGGO NELLE CITTA’ DEL TIBET, Mirabile Tibet

Seconda città del Tibet, posta a 3900 m. d’altitudine, Shigatse ha acquisito la sua importanza come feudo dei Panchen Lama, considerati la seconda autorità religiosa e civile del Tibet e responsabili del monastero di Tashilumpo. Arrivati ci si accorge immediatamente dello Shigatse Dzong, il mastodontico palazzo bianco e rosso, assai simile al Potala, che governa il territorio circostante. Ebbene questo è a tutti gli effetti una “piccola” copia del Potala. Costruito nel 17° secolo, questo palazzo ha svolto il ruolo di “succursale” amministrativa e religiosa. Lo Shigatse Dzong fu originariamente costruito da Karma Phuntsok Namgyal (1611–1621), il secondo nella linea della potente famiglia Nyak che governò il Tibet dal 1565 al 1642. L’importanza storica di Shigtse Dzong fu accentuata dal fatto che il sovrano mongolo Gusri Khan installò qui il Quinto Dalai Lama come sovrano supremo del Tibet e negli anni successivi, il forte divenne la residenza del governatore di Tsang.

Qua si trova anche il centro di Tashilunpo, che può essere considerato come la più interessante, numerosa ed attiva comunità monastica di tutto il Tibet, in quanto ospita al suo interno oltre 800 monaci. Il monastero, fondato nel 1447, preserva al suo interno sei stupendi templi dai tetti dorati e numerose cappelle e cortili dove si svolgono ancora funzioni religiose e dibattiti filosofici. Merita una nota la bella cappella del Buddha del Futuro Maitreya, che ospita una statua buddista di bronzo, alta 26 metri e pesante 275kg, fatta di oro e grandi quantità di materiale prezioso, come ad esempio perle, coralli, ambre.

 

Tsebang, la città dei monasteri. Secondo la tradizione è qui che è nato  il popolo tibetano

NON SOLO LHASA: UN VIAGGO NELLE CITTA’ DEL TIBET, Mirabile Tibet
La città di Tsedang è un posto carino e tranquillo dove, secondo la tradizione popolare, sarebbe nato il popolo tibetano. La città è nota soprattutto per i suoi templi, considerati tra i più antichi in Asia continentale e la cui importanza è alla pari con quelli di Lhasa. Vediamoli nel dettaglio. Partiamo dal Monastero di Samye, primo monastero fondato nel 779 da Trisong Detsen, che da qui dichiarò il buddismo come religione di stato. La sua struttura architettonica intendeva rappresentare l’universo e ciascuno dei templi e delle pagode corrispondeva a un punto cardinale, al sole ed alla luna. La sua particolarità consiste però nel fatto che ogni piano è costruito secondo una tradizione e uno stile differente (tibetano, indiano e cinese) a testimonianza delle diverse culture che hanno influenzato questa terra.
Il nostro viaggio prosegue quindi verso il Trandruk, centro monastico  fondato da Songtsen Gampo nel VII° sec. Al secondo piano di questo monastero é conservato un prezioso thangka realizzato con 30.000 perle a cui é legata un’antica leggenda: un monaco ritornò dall’India con una statua di rame raffigurante Buddha questa aveva il dono della parola. All’arrivo, la statuina, vedendo la regina si sorprese e le disse che era molto bella, essa pensò allora di ringraziarla adornandola con dell’oro. La statuina si stupì tanto del gesto che perse la parola. La regina mortificata pensò che il silenzio fosse un rimprovero, si tolse la corona e usò le perle incastonate per far realizzare questo pregiato thangka. Durante i secoli il monastero subì forti trasformazioni ed ampliamenti, ma ristrutturato solo nel 1988.
Arrivano infine al Yumbu Lhakhang, struttura risalente al II sec. a.C. e dichiarato la prima casa tibetana, che ospitò il primo re tibetano Nyatri Tsenpo La sua torre, alta circa 11 metri, caratterizza l’edificio dandogli l’aspetto di fortezza.