Turismo

A lungo “sinonimo” di mistero e inaccessibilità, il Tibet di oggi abbraccia il mondo. Certo: dovendo affrontare delle sfide nuove, compreso l’ossigeno per i viaggiatori non abituati all’alta quota. Potendo però raggiungere, proprio grazie al Turismo, un diverso tenore di vita e dunque una nuova prospettiva. Fatta di mestieri vecchi e nuovi, di imprenditoria giovanile e femminile, e soprattutto – per via del diverso reddito – di uscita dalla povertà e di accesso. Per esempio, a un’istruzione e a un’assistenza sanitaria prima inarrivabili.

Come da tutti auspicato in uscita dalla crisi pandemica, un Turismo sensibile. In grado, dunque, di sostenere le popolazioni locali e la loro unicità culturale. Con delle ricadute importanti nelle vite di moltissime persone e di interi territori, rese possibile dal notevole investimento locale e cinese nelle infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e digitali. Che stanno collegando villaggi e città, tra di loro e con gli appassionati di tutto il mondo.

Ieri, lunghe e pericolose attraversate sugli yak e – nel migliore dei casi – “Sette anni nel Tibet”: oggi, treni spettacolari che sfrecciano sul permafrost, camere di ossigeno ai piedi del Qomolangma e persino una compagnia aerea di bandiera. Qualcosa sta cambiando…

COME AFFRONTARE IL “MAL DI MONTAGNA”?

Il Tibet è sì un luogo affascinante, ricco di storia, cultura e tradizioni, ma al tempo stesso è una meta turistica che, almeno dal punto di vista dello stress fisico, non è da sottovalutare. Le altissime quote, infatti, da sempre...

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