Si amplia la copertura vaccinale in Tibet ed intanto il Tetto del Mondo registra zero casi da ben 21 mesi. E’ quanto emerso da un recente report redatto dalle autorità sanitarie di Lhasa. Dati alla mano, il Tibet ha finora somministrato più di 5,89 milioni di dosi di vaccino contro il COVID-19, rispetto alla sua popolazione di 3,65 milioni, ha ribadito la commissione sanitaria locale. Ciò significa che circa l’82% degli over 15 ha completato l’intero iter vaccinale mentre prosegue la vaccinazione tra i 12 e 15 anni ed è già partita la campagna per i bambini tra i 3 e 11 ani.
“Il successo non è motivo di compiacimento – ha commentato Tenzin Namdon, dottore a Lhasa e membro della commissione sanitaria locale – certo la conformazione fisica del Tibet ha aiutato molto il non propagarsi del virus, ma la regione è rimasta in massima allerta. Dobbiamo fare di tutto per proteggere la popolazione anche perché l’intero sistema ospedaliero tibetano è ancora in fase di forte ristrutturazione e rinnovo”.
L’obiettivo è formare quindi una barriera contro il Covid-19 e riaprire finalmente al turismo che, nonostante abbia “retto” alla battuta d’arresto grazie ai flussi interni, necessita dei visitatori stranieri. Anche se rimangono forti dubbi su quando si potrà tornare a viaggiare sul Tetto del Mondo. Jiang Jie, vicepresidente del governo regionale, ha chiesto “sforzi incessanti” per regolare il tracciamento del coronavirus sul suolo tibetano attuando pienamente misure come il controllo della temperatura e la sterilizzazione delle aree pubbliche. Di fronte alla recrudescenza di casi trasmessi localmente in altre parti della Cina da metà ottobre, il Tibet ha notevolmente intensificato le sue misure di controllo. Un risultato negativo del test dell’acido nucleico è quasi di routine richiesto per l’ingresso nella regione da altre regioni a livello provinciale.