Da una parte, una nuova grotta di ghiaccio; dall’altra, dei millenari campi di sale: due luoghi molto speciali, e non solo per gli amanti della Natura, sicuramente da aggiungere alle tappe del prossimo viaggio in Tibet.
Con una lunghezza di 150 metri, una larghezza di circa 18 e un’altezza di oltre 6, l’interno della grotta appena scoperta nella contea di Penba si sviluppa su una spirale ascendente. Come camminare in un palazzo di cristallo incontaminato, pieno di informazioni per i ricercatori e affascinante per i viaggiatori. Parliamo della terza grotta scoperta finora, dopo quelle di Chamdo (con 165 metri di lunghezza, 26 di larghezza e 15 di altezza) e di Gangkar (lunga ben 300 metri, larga 8 e alta 12). Un vero spettacolo di ghiaccioli e cascate, con strutture e colori davvero incredibili, per la gioia degli speleologi e degli appassionati. Senza dimenticare gli studiosi, alle prese con gli impatti del cambiamento climatico sull’Altopiano tibetano e il rapido scioglimento dei ghiacciai.
Le saline della contea di Markam (o Markham) invece, dal 2008 patrimonio intangibile nazionale, si trovano lungo il fiume Lancang (Mekong) che nei ghiacciai dell’Altopiano ha la sua sorgente. Per farsi un’idea, parliamo di più di 3.200 campi in circa 200 chilometri, costruiti circa 1.300 anni fa sulla sabbia e su delle antiche scogliere. Dove – unico luogo al mondo – il sale si ottiene ancora alla maniera tradizionale, estraendo l’acqua dai pozzi e le piscine sottoterra e permettendo al Sole e al vento di creare i preziosi cristalli.
Secondo la leggenda, queste saline esisterebbero fin dai tempi di Re Gesar (II-VI secolo); secondo le ricerche storiche, sarebbero comunque precedenti alla dinastia Tang (618-.907). A ogni modo, parliamo di luoghi molto ambiti, pertanto testimoni di non pochi conflitti per il loro sfruttamento. Anche perché, come nel resto del mondo, il sale rimane per molto tempo sia un “privilegio” delle classi agiate, sia l’unica tecnica efficace per la conservazione del cibo – soprattutto nei climi rigidi come quelli dell’Altopiano.
Oggi, le saline di Markam a 2.300 metri di altitudine sono la principale fonte di reddito per più di 300 famiglie, che ancora usano i metodi trasmessi dalle generazioni precedenti. Da qui, la loro enorme importanza anche culturale, che l’amministrazione regionale e nazionale intendono preservare.
Insomma: due luoghi da visitare. Possibilmente, di persona – perché le migliori immagini disponibili non riuscirebbero mai a restituire le incredibili emozioni di questa meravigliosa esperienza.