AVIAZIONE E TURISMO A BASSA QUOTA NEL TIBET: È RECORD

  • by Redazione I
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  • 03 Dic 2024
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AVIAZIONE E TURISMO A BASSA QUOTA NEL TIBET: È RECORD, Mirabile Tibet


Una vera impennata, quella dell’aeronautica sull’Altopiano. Dove solo da gennaio a settembre di quest’anno sono stati fatti 899 voli a bassa quota, principalmente legati al lavoro agricolo, alla ricerca e al salvataggio. Ai quali si aggiungono 4.720 voli di droni, impiegati nella protezione ambientale e il trasporto di materiali per l’assistenza agli alpinisti in difficoltà. Senza dimenticare i voli charter, inaugurati questo ottobre per offrire ai visitatori la possibilità di ammirare dall’alto gli incredibili paesaggi tibetani.

Pensando alla vastità e alla geografia del territorio nonché alle distanze tra gli insediamenti umani, un risultato notevole – ottenuto superando mille difficoltà geografiche e logistiche. Ma un risultato così evidente da poter parlare oggi di una vera industria aeronautica civile. In grado ora di guardare oltre, come per esempio al soccorso su larga scala in caso di terremoti in una Regione di intensa attività tettonica e sismica. Con mezzi aerei capaci di effettuare ricognizioni, trasportare Vigili del Fuoco, evacuare feriti e portare aiuti umanitari. Il tutto, avendo come punto di riferimento e piattaforma operativa l’aeroporto Pengkang di Lhasa, i cui servizi sostengono l’intera filiera dell’aviazione generale e da trasporto.

AVIAZIONE E TURISMO A BASSA QUOTA NEL TIBET: È RECORD, Mirabile Tibet


Protagonista della nuova industria, la Lhasa Xueying General Aviation – nata dalla collaborazione tra il governo dell’Altopiano e il gruppo cinese Ruoer (Ruohang) General Aviation Development. Che, vista la popolarità crescente dei voli e del turismo a bassa quota, ha introdotto una serie di percorsi volti a soddisfare la richiesta di esperienze aeree uniche sull’Altopiano. Un ente che, già nel 2019, aveva completato la realizzazione di tre basi di soccorso in un raggio di 300 chilometri. E che oggi può vantare un track record davvero di successo, con più di 17mila uscite e oltre 6.800 ore di volo dedicate a missioni di soccorso medico, ispezioni ecologiche, interventi forestali e risposte alle emergenze. In poche parole, protezione civile e ambientale. A meno di 1000 e persino 500 metri – laddove altrimenti, dati il clima imprevedibile, l’altitudine e la geografia, comprese le turbolenze dovute alle montagne e gli effetti dell’aria rarefatta sulle performance dei motori, i 2.5 milioni di chilometri quadri del Tibet non sarebbero percorribili in sicurezza.

Da qui l’importanza degli investimenti nei materiali delle fusoliere, dell’accumulo di energia e dell’adattabilità climatica, così come nella tecnologia dei motori e dei sistemi di navigazione. Cioè, nell’economia a bassa quota (low-altitude economy) già in atto in Europa, Stati Uniti e – soprattutto – Asia. Un ambito infatti che, solo in Cina, nel 2023 ha quasi raggiunto i 506 miliardi di yuan (69 miliardi di dollari) e che entro il 2030, come mobilità urbana a livello globale, si prevede possa arrivare ai 55 miliardi di dollari.