TURISMO IN TIBET: QUALI SVILUPPI?

  • by Redazione
  • |
  • 01 Set 2019
  • |

Negli ultimi anni il Tibet sta conoscendo un boom del turismo. Solo nel 2014 ha raggiunto la cifra record di 15 milioni di visitatori e quest’anno si è toccata  punta ai 17 milioni. Il settore genera un quinto del Pil provinciale e l’indotto impiega circa l’11 percento della popolazione degli altopiani, di cui 5.000 nelle strutture recettive e circa un migliaio nelle catene di ristorazione.  Il turismo contribuisce fortemente ad una crescita economica che dal 1994 è a doppia cifra. Con un prodotto interno lordo pari a 92 milioni di Rmb, tant’è che il PIL Tibet ha superato proprio nel 2014, e per due trimestri consecutivi, le altre province occidentali affette da performance economiche piuttosto deboli. Frutto di questi successi è anche il piano quindicinale (2005-2020) riservato proprio alla Provincia Autonoma che ha visto anche l’entrata di capitali provenienti da altre Provincie. Interessante in questo senso è il caso di Lulang, villaggio nella prefettura di Nyingchi, in cui la provincia del Guandong ha finanziato e costruito un centro turistico internazionale con un investimento complessivo di 2,78 miliardi di Rmb, il più alto finora per un progetto turistico in Tibet.

Non bisogna inoltre dimenticare i progetti frutto di investimenti stranieri. A riguardo il settore più di tendenza è il mercato alberghiero. Il gruppo britannico InterContinental Hotels Group nell’agosto 2014 ha aperto il suo primo resort nella capitale tibetana inserendosi nel solco tracciato dagli apripista Sheraton e St. Regis, quest’ultimo presente dal 2011 quando il turismo contribuiva per il 15 percento alle entrate provinciali. Ma non è dal settore alberghiero che giungono le ultime notizie.

Le migliori infrastrutture e vie di comunicazione, hanno anche facilitato il turismo interno della regione. A riguardo basta pensare che la città di Lhasa ha un incremento annuo di visite di circa 11% su base annua. Di recente la capitale degli altopiani  si è classificata come miglior destinazioni turistiche cinesi tra trenta città cinesi, seguita solo da Macao e Qindao.

L’apertura del “tetto del mondo” al turismo è avvenuta nel 1984 quando è stato autorizzato l’ingresso ai viaggiatori indipendenti e negli anni successivi il turismo è rimasto mozzato, causa principalmente di una mancata volontà e lungimiranza nell’opportunità economica che il settore poteva dare alla Regione. Tuttavia a partire dagli anni 2000 , grazie anche al progressivo ampliamento della rete di trasporti , l’industria turistica è diventata un asset strategico ergendosi a simbolo del rilancio economico di una delle regioni più arretrate della Cina. Gli effetti della politica lungimirante del governo centrale sono stati immediati: 4 milioni di turisti nel 2007, segnando un incremento del 60 percento rispetto all’anno precedente. Inoltre Pechino continua quindi a puntare sul trasporto ferroviario per espandere via terra i suoi mercati e contemporaneamente stimolare le regioni occidentali relativamente più arretrate. Allo stesso tempo, però, dati i costi per la costruzione di strade e ferrovie in un’area prevalentemente montuosa, si procede all’ampliamento della rete aeroportuale (Lhasa, Qamdo, Nyingchi, Ngari e Shigatse) con 310 voli settimanali operati da nove compagnie aeree verso 38 città, registrando 3,15 milioni di visitatori nel solo 2014.

1